Erano in tantissimi, questa mattina, lunedì 10 giugno, in piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa per la cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria ai Carabinieri di Chivasso ed al Maggiore Dario Ferrara.
Di fronte alle forze dell'ordine, ai sindaci del territorio ed anche davanti al vescovo Monsignor Edoardo Cerrato, il primo cittadino Claudio Castello ha spiegato i motivi del riconoscimento, prima fra tutte, la lotta alla criminalità organizzata portata avanti negli ultimi anni con le operazioni "Minotauro" e "Colpo di Coda".
"Nel giugno 2011 - ha ricordato Castello -, con una maxi - operazione contro la criminalità organizzata al Nord, 151 affiliati alla 'ndrangheta sono stati arrestati nella nostra città, nelle province di Torino, Milano, Modena e Reggio Calabria, dove sono state effettuate numerose perquisizioni". Quindi ha aggiunto: "Poi, nell'ottobre 2012 venne l'operazione 'Colpo di Coda' e questi intrecci interessarono anche le elezioni amministrative della nostra città ed alcuni protagonisti della campagna elettorale chivassese furono arrestati e portati nelle aule di giustizia". Castello sostiene che "grazie all'Arma ed al lavoro dei suoi carabinieri, Chivasso da allora non è più stata la stessa. La nostra città ha trovato la forza di reagire. Ora, tutti, abbiamo capito che il contrasto al crimine organizzato ci coinvolge direttamente".
Un particolare ringraziamento è andato all'allora capitano di Chivasso Dario Ferrara, tra i protagonisti dell'operazione "Minotauro" e coordinatore di "Colpo di Coda", ed al lavoro portato poi avanti dal Maggiore Stefano Saccocci, dal Capitano Pierluigi Bogliacino e ora dal Capitano Luca Giacolla.
La cerimonia è proseguita nella sala del Consiglio comunale, con la consegna della cittadinanza onoraria ai Carabinieri, con il Comandante della Legione dei Carabinieri Generale di Divisione Mariano Ignazio Mossa, ed al Maggiore Dario Ferrara, la benedizione della targa da parte del vescovo ed un ricco banchetto nel cortile del Municipio.
Presenti, anche il presidente del Trbunale di Ivrea, Vincenzo Maria Bevilacqua e le associazioni chivassesi.