Un bando (il secondo) andato formalmente deserto, ma anche la speranza che non si spegne, mentre proseguono le trattative con un gruppo cinese che sembrerebbe interessato a subentrare negli stabilimenti di Volpiano. La telenovela di Comital - Lamalu, le due aziende ormai "gemelle" nella sventura che le ha viste prima dichiarate fallite dal tribunale di Ivrea e ora in attesa di sapere cosa accadrà nel destino loro e dei dipendenti, ha superato con il 15 maggio la scadenza di una chiamata per eventuali investitori interessati che, formalmente, è andata a vuoto.
La conferma arriva dall'assessorato regionale al Lavoro e alle Attività produttive, che oggi ha ospitato l'incontro tra i rappresentanti sindacali, gli esponenti della giunta regionale e i curatori fallimentari. Ne è emerso che sulla vendita dei complessi aziendali ancora nulla si muove, ma che le trattative con l'azienda cinese che sarebbe interessata a rilevarli proeguono. Nulla di formale o di formalizzato, ma almeno una speranza cui aggrapparsi per i lavoratori - 118 in tutto, considerando le due aziende - in un'ottica di continuità occupazionale con il passato.
"La curatela ha stabilito - si legge nella nota diffusa dall'assessorato - di dare ai potenziali acquirenti altri dieci giorni di tempo per presentare una proposta irrevocabile di acquisto, con l’obiettivo di arrivare entro la fine del mese di giugno a una nuova asta pubblica. L’assessora regionale al Lavoro, Gianna Pentenero, confida naturalmente, anche se la prudenza è d’obbligo, in un esito positivo della vicenda".
Ma non c'è solo il caso Comital-Lamalu a tornare d'attualità. Entro poche ore sarà la volta anche della Embraco di Riva di Chieri. Un'altra delle grandi battaglie che hanno scandito lo scorso anno delle vertenze sindacali. In quel caso, si era arrivati a un nuovo scenario con l'ingresso in campo di Ventures Production, con tanto di accordo siglato al Mise per il salvataggio dell'azienda e dei 413 lavoratori presenti. Domani, all'ora di pranzo, le massime rappresentanze sindacali dei metalmeccanici (Fim, Fiom e Uilm) faranno il punto della situazione insieme ai loro segretari generali Claudio Chiarle, Edi Lazzi e Dario Basso, ma soprattutto con i candidati alla Regione Sergio Chiamparino, Alberto Cirio e Giorgio Bertola. L'impressione è che le cose non stiano andando esattamente come previsto mesi fa, al momento delle firme negli uffici romani del ministero. E mai coincidenza fu più tempestiva, visto che proprio domani, ma nel pomeriggio, a Torino è atteso il ministro al Lavoro e allo Sviluppo Economico, nonché vicepremier, Luigi Di Maio, che su queste faccende ci aveva messo la faccia in prima persona.