Il 4 novembre 1918 alle ore 15 tutte le operazioni cessarono e fu proclamata in Italia la fine della Grande Guerra.
Il generale Armando Diaz emanò un bollettino che celebrava, non senza retorica, la vittoria su "uno dei più potenti eserciti del mondo".
Cento anni dopo, L'Officina Culturale di Chivasso vi riporta lì, in quei giorni di lutto, di sacrifici e di dolore per una intera generazione di giovani italiani.
Venerdì 2 novembre alle 21 al Teatrino Civico di Chivasso, il lavoro teatrale "Sacchi di Sabbia" racconterà una guerra dove il "restare umani" si perde e si ritrova, dove il conflitto squarcia le famiglie, dove le donne diventano protagoniste di un quotidiano senza mariti, fratelli e figli. Uno spettacolo in cui la "Storia Massima" di popoli, nazioni ed eserciti incrocia il suo cammino con la "storia minima" di Aurelio Bergamin, un soldato veneto la cui unica ragione di sopravvivenza, in quelle trincee di fango e desolazione, è quella di tornare a casa per sposare la sua Norina.
Scritto da Piero Cognasso, per la regia di Gianluca Vitale, lo spettacolo, che si fregia del Patrocinio della Presidenza del Consiglio e della Città di Chivasso, vede in scena: Piero Cognasso, Raffaele Giusto, Nunzio Guzzardi, Ondina Piazzano, Martina Scarparo e Rossano Vitale. Tecnici: luci Giuseppe Laguardia, audio Laura Glionna.
Info e prenotazioni al 328 9006047 (dopo le ore 13) oppure via mail a officinaculturale.chivasso@gmail.com.