- 24 maggio 2018, 19:11

Incidente di Caluso, interrogato l’autista: “Scosso e provato, ora verificare le autorizzazioni”

Il pm: “Sbarra del passaggio a livello incastrata tra rimorchio e cabina, tragica fatalità”

Darius Zujis è scosso, stanco e provato. Non ha neppure avuto il tempo di elaborare la tragedia di cui, suo malgrado, è divenuto protagonista L’autista lituano di 39 anni ieri notte era alla guida del camion che si è scontrato con il treno regionale Torino-Ivrea.

Un incidente che ha causato due vittime e una ventina di feriti, due gravi. “Non sono riuscito a fare retromarcia, seguivo solo le indicazioni delle scorte”, ha detto l’uomo al procuratore capo di Ivrea Giuseppe Ferrando, che oggi pomeriggio lo ha interrogato. “Era importante sentirlo subito - ha spiegato il magistrato - quindi verificheremo se quanto ha raccontato coincide con le informazioni contenute nelle scatole nere”. 

L’obiettivo degli inquirenti “è verificare se sono state adottate le tutele necessarie per un autoarticolato con un carico largo 4,55 metri. Occorre chiarire - aggiunge Ferrando - se un mezzo di quella portata fosse in possesso delle autorizzazioni per il transito in quel tratto di strada e per l’attraversamento della ferrovia".

"L’autista ha detto che stava seguendo passo passo quello che gli dicevano le scorte, non aveva un navigatore, procedeva con cautela. Quando il semaforo è diventato rosso ha sentito il suono, ma non è riuscito a effettuare la retromarcia. La cabina è passata, la sbarra del passaggio a livello invece si è incastrata tra il rimorchio e la stessa cabina. Se fosse rimasta sollevata un alert avrebbe avvisato il treno, che a sua volta avrebbe frenato in anticipo".

"Di sicuro - conclude Ferrando - quel transito doveva essere programmato, un mezzo così ingombrante deve passare con tempistiche larghe. Il percorso è stato deciso dalla ditta, che per legge è tenuta a comunicarlo alle autorità competenti”.

Marco Panzarella