Un sospiro di sollievo per i circa 120 lavoratori di Vodafone che tra le sedi di Torino e Ivrea rientravano - almeno sulla carta - tra gli oltre mille esuberi che l'azienda aveva segnalato ai sindacati. Era questa una delle situazioni (insieme a Wind, ma anche Tim e non solo) che nelle scorse settimane avevano portato i rappresentanti dei lavoratori ad accendere un riflettore chiedendo garanzie.
In una nota ufficiale, dunque, Vodafone Italia comunica di aver raggiunto con le Organizzazioni Sindacali Nazionali del settore delle Telecomunicazioni e le RSU "un’intesa sui contenuti dell’accordo per la gestione condivisa di 1003 efficienze, attraverso l’adozione di strumenti sostenibili per i dipendenti e per l’azienda". Un accordo ottenuto anche con la mediazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Una transizione complessa
Ora si tratterà di sottoporre l'intesa alle assemblee dei lavoratori nei diversi stabilimenti, ma intanto emergono gli elementi caratterizzanti. "L’accordo ha l’obiettivo di implementare il piano di profonda trasformazione e modernizzazione del modello operativo aziendale, di continuare a investire e a competere in modo sostenibile, al fine di rafforzare la relazione con i clienti - spiegano nella nota - Il confronto è stato guidato dalla reciproca consapevolezza che Vodafone e l’intero settore delle telecomunicazioni sono stati interessati negli anni da una costante contrazione di ricavi e margini, derivanti da una intensità competitiva del mercato che ha pochi pari a livello mondiale, a cui si aggiunge l’impatto economico dell’inflazione e della crisi energetica".
Gli strumenti sul tavolo
L'accordo prevede percorsi di riqualificazione professionale per la copertura di ruoli necessari al processo di trasformazione e per la internalizzazione di attività attualmente in outsourcing, attraverso la valorizzazione delle professionalità già presenti nel perimetro aziendale (300 dipendenti in 2 anni), ma anche mobilità volontaria tramite incentivi definiti in base a età anagrafica, anzianità di servizio e tempistiche di adesione per accompagnare il ricollocamento nel mercato del lavoro, inclusa l’estensione dell’assistenza sanitaria aziendale (Fsio) per 24 mesi.
L’azienda inoltre metterà a disposizione servizi di outplacement e di consulenza ai dipendenti interessati all’avvio di attività imprenditoriali, commerciali o professionali autonome, insieme a percorsi di formazione specifici. Si potrà anche fare ricorso allo strumento dell’isopensione (introdotto dalla legge Fornero) fino a cinque anni, nonché del pensionamento anticipato tramite “opzione donna” per tutte le dipendenti in possesso dei requisiti previsti dalla normativa.
Si pensa anche a un contratto di solidarietà con una riduzione oraria mensile pari al 25% per il call center e al 5% per le altre funzioni nel perimetro aziendale concordato. I dipendenti interessati dal 25% di riduzione dell’orario di lavoro saranno inoltre coinvolti in percorsi formativi su temi come Customer Centricity, Data Analytics e strumenti di collaborazione. Il contratto di solidarietà avrà durata di 12 mesi fino al 30 giugno 2024, prorogabili di ulteriori 6 mesi tramite accordo con le Organizzazioni Sindacali.