L’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi, in risposta ad un’interrogazione in Consiglio regionale, ha confermato ancora una volta la volontà di preservare e, ancor più, di valorizzare l’ospedale di Cuorgnè. Una posizione ribadita anche, non più tardi di una settimana fa, nel corso di un incontro con i vertici dell’amministrazione comunale e il direttore dell’Asl To4.
L’assessore alla Sanità ha rimarcato, però, come la volontà da sola non basti a risolvere i problemi legati all’endemica carenza di medici a livello non solo regionale, ma nazionale. Per reperire le risorse mancanti e favorire una piena operatività dell’ospedale di Cuorgnè, l’Asl ha intrapreso numerose iniziative - non ultime il concorso per i medici specialisti in ortopedia (i cui risultati saranno comunicati nelle prossime settimana) e la manifestazione di interesse per la gestione della sala gessi. A questo si aggiunge l'incentivo regionale che consente, a fronte di reali, ma purtroppo scarse disponibilità, la retribuzione a 100 euro l’ora per le convenzioni a copertura di turni di Pronto Soccorso tra Aziende sanitarie locali regionali.
L’assessore ha infine ricordato che è in corso uno studio strategico affidato ad una società specializzata che, partendo da un’analisi complessiva dei bisogni di salute di tutto il territorio dell’Asl To4, delle fonti erogative sanitarie, della mobilità e di ogni altro parametro di popolazione e servizi sanitari, definirà le proposte di valorizzazione dei singoli presidi, Ospedale di Cuorgnè compreso.
“Da troppo tempo siamo in attesa che la questione dell'Ospedale di Cuorgnè venga affrontata interamente, pur consapevoli delle criticità nazionali legate alla carenza di personale sanitario medico; non è più possibile attendere i tempi lunghi della generale riforma sanitaria”, ha dichiarato il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi. "Stiamo parlando di un’area considerata geograficamente disagiata, in cui il Pronto Soccorso è stato chiuso a ottobre del 2020 e mai più riaperto".