È allarme conti per gli ospedali e Asl piemontesi a causa del caro-bollette. Secondo le prime analisi, come spiegato dall'assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi, "ai prezzi di oggi l'incremento energetico previsto per quest'anno supera i 100 milioni per le strutture sanitarie".
Icardi: "Serve intervento Governo"
"L'unica strada - ha aggiunto - è l'intervento del Governo, perché non possiamo certo abbassare la temperatura o spegnere le luci: possiamo razionalizzare, ma questi interventi di efficientamento avrebbero dovuto essere fatti a partire da 10 anni fa". "Oggi la situazione che abbiamo è questa: il nostro patrimonio di edilizia sanitaria è piuttosto vecchio, stiamo cercando di rinnovarlo ma i costi sono difficilmente comprimibili". Un rincaro cospicuo, considerando che la sanità vale l'83% del bilancio regionale, per una spesa annuale di circa 9 miliardi.
"Italia unico paese con questi aumenti"
Icardi ha quindi rilanciato l'appello per stanziamenti nazionali di risorse, "anche perché siamo l'unico Paese che ha avuto degli aumenti di questo tipo: qualche domanda a Roma dovrebbero farsela".
E oltre al caro-bollette i conti della sanità piemontese sono in difficoltà a causa delle "risorse mancanti, sul 2021, per le copertura dei costi Covid-19". Domani a Roma le Regioni incontreranno il Ministro della Salute Roberto Speranza per un confronto sul Decreto Ministeriale 71, incentrato sulla riforma della sanità territoriale: dopo le Marche, anche il Piemonte ha annunciato il voto contrario.
Mancano 5.5 miliardi
"Non si possono fare delle riforme - ha spiegato Icardi - senza risorse economiche e di personale. Se non vengono coperte le spese Covid, e passa un decreto senza risorse, non sarà solo la sanità piemontese ma la stragrande maggioranza delle regioni italiane ad avere problemi". A livello nazionale, come spiegato dall'esponente della giunta Cirio, per il 2021 mancano 5.5 miliardi: il Piemonte vale il 7.5% delle risorse.