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Economia e lavoro | 09 marzo 2021, 15:41

Anche Torino e il Piemonte domani in piazza a Roma per il primo sciopero delle Partite Iva: "E' una calamità naturale"

L'iniziativa è fissata per le 10 in piazza del Popolo, organizzata dall'associazione Partite Iva Insieme per Cambiare. Miragliotta: "Indennizzi sulle reali perdite di fatturato, detassazione e lotta ai capitali globali che ci soffocano"

Manifestazione di persone in piazza Castello

Le partite Iva torinesi e piemontesi saranno in piazza a Roma

Partiranno da Torino, ma anche dalle altre province del Piemonte, per far sentire a Roma la voce di una delle categorie che sta soffrendo in maniera particolare la crisi socio-economica legata alla pandemia da Coronavirus. Sono le Partite Iva, che hanno organizzato per domani mattina alle 10, in piazza del Popolo, la manifestazione per il primo sciopero nazionale della categoria.

"Un momento storico: tutte le categorie unite"

L'iniziativa è promossa dall'associazione Partite Iva Insieme per Cambiare, un movimento spontaneo nato un anno fa su Facebook e che oggi raccoglie sui social oltre 450mila iscritti, alla quale hanno aderito, fra le altre, le associazioni Apit, Pin, Movimento Impresa, Italia che Lavora, Robby Giusti Associazione Nazionale Dj, Aias, Aisp,  Rete P.Iva, Mio, Conflavoro, Confsal, Fipe/Silb.

 

In Italia, al momento, si contano 4,6 milioni di persone che lavorano con una partita Iva, con una fetta piemontese che è stimata almeno intorno ai 250mila. "Si tratta di un momento storico - spiega Carmelo Miragliotta, presidente regionale dell'associazione -. Per la prima volta tutte le categorie delle partite Iva si ritrovano insieme con uno scopo comune: agricoltura, commercio, artigianato e via via tutti i settori, vogliamo parlare a una voce sola".

Per quanto riguarda il Piemonte, ogni singola provincia (o quasi) dovrebbe mandare una propria rappresentanza: "Da Torino alcuni sono già partiti in treno e altri lo faranno nelle prossime ore, muovendosi con mezzi propri. Lo stesso accadrà da Alessandria, Biella e Vercelli, mentre la delegazione di Cuneo si unirà ai colleghi liguri che hanno organizzato un trasporto bus", dice Miragliotta. "In tutto pensiamo che dal Piemonte potranno esserci circa 100 persone, senza contare chi deciderà di muoversi in totale autonomia".

Una crisi che arriva da prima del Covid

Ma se le domande saranno tante, la ricostruzione storia non abbina la crisi all'avvento della pandemia. "Purtroppo le difficoltà c'erano già anche prima - dice il presidente piemontese dell'associazione - e arrivano da una globalizzazione che ha tolto spazi alle attività più piccole e di vicinato. Poi, con l'anno scorso, siamo arrivati dalle difficoltà alla tragedia: un 2020 durissimo, con pochissime finestre per respirare e con cali di fatturato che oscillano dal 50 al 60% in media. Ma parliamo di fatturato diretto, cui bisogna aggiungere anche le perdite legate alle forniture e ai servizi prestati ad altre aziende e realtà, che ovviamente si sono bloccati. Intanto, però, abbiamo dovuto continuare a pagare - chi è tenuto a farlo - affitti e utenze, che per circa due terzi sono composte da tasse, imposte e accise".

Le richieste al Governo: "Indennizzi e detassazione"

Domattina, dunque, l'appuntamento in piazza per far sentire la voce anche di Torino e del Piemonte. "Non abbiamo spiriti bellicosi, ma vogliamo semplicemente chiedere che continuino a farci lavorare - conclude Miragliotta -: chiediamo la detassazione delle utenze, almeno per la parte che fa capo allo Stato. E poi chiediamo indennizzi, che siano calcolati sull'effettivo fatturato del 2019, quando ancora si poteva lavorare normalmente e che non siano una fetta, ma la totalità di quanto si è perso. Come se fosse una calamità naturale. Anzi, è una calamità naturale".
Infine, un intervento a più ampio raggio: "Chiediamo che si ponga un freno alla globalizzazione, alla presenza di capitali finanziari e gruppi internazionali che tolgono spazio alle nostre attività. A meno che l'intenzione non sia proprio quella di farci sparire".

 

Massimiliano Sciullo

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