"Ho fatto una proposta e sono disposto ad ascoltare le opinioni di tutti. Cerco, per avere una risposta, prima è necessario almeno fare delle domande". Così Alberto Cirio, governatore della Regione Piemonte, torna sul tema dei vaccini e in particolare sull'ipotesi di trovare strade alternative per ottenerli e, tramite il mondo imprenditoriale, somministrarli ai dipendenti delle aziende.
Un'ipotesi emersa dopo la riunione di ieri con il mondo delle aziende, quello camerale e quello confindustriale, ma che ha subito trovato anche la diffidenza dei sindacati.
"Siamo in una fase in cui dobbiamo aprirci tutte le strade. Non posso aspettare supinamente di somministrare i vaccini che mi arrivano da Roma, soprattutto alla luce di quelle che sono le attuali difficoltà di Roma - aggiunge il governatore -. E se dal mondo delle imprese mi arriva la disponibilità a fare la propria parte, io ho il dovere di ascoltarli. Ho chiesto, senza annunci, al presidente incaricato senza che il Piemonte voglia muoversi in autonomia, ma con l'autorizzazione del Governo: dobbiamo individuare un percorso parallelo per le imprese, che vogliono vaccinare i loro lavoratori senza ulteriori attese, anche se con la massima libertà di scelta".
"Sarebbe una tutela per i lavoratori, ma anche un modo per sollevare il sistema pubblico, dando priorità ad anziani e scuole: se uno non fa una proposta e non parte, non ci sarà mai modo di ottenere le cose. E sono disponibile a qualunque confronto anche con le parti sindacali", conclude Cirio.