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Scuola e formazione | 17 gennaio 2021, 07:16

Scuola, domani in Piemonte torna a suonare la campanella anche per uno studente delle superiori su due: "Fatto tutto il possibile"

Presenze al 50%. Manca: "Più mezzi di trasporto, più controlli alle fermate e nei pressi delle scuole, più screening e tracciamenti". Pronti 1690 bus per Torino e altri 875 per la città metropolitana

scuola con banchi e ragazzo in primo piano con la mascherina

Domani tornano in classe anche il 50% degli studenti delle superiori

Ormai ci siamo. Dopo tanta attesa (e incertezza) domani sarà il giorno in cui il Piemonte sentirà di nuovo suonare la campanella anche per gli studenti delle superiori che tornano a scuola in presenza al 50% come previsto dal Comitato Tecnico Scientifico nazionale e dal Governo.

Tutti gli aspetti di sicurezza sono stati presi in considerazione, a partire dai trasporti, potenziati in ogni provincia del Piemonte. Le iniziative messe in campo per il ritorno a scuola sono raccolte nell’opuscolo realizzato dalla Prefettura di Torino come coordinamento dei Tavoli prefettizi del Piemonte, in collaborazione con la Regione, l’Ufficio scolastico regionale e l’Agenzia della mobilità piemontese. L’opuscolo in allegato è scaricabile anche dal sito della Regione Piemonte.

"È il risultato di un lavoro di squadra svolto per far tornare a scuola in sicurezza i ragazzi, nell’interesse degli studenti, delle famiglie e della scuola", sottolinea il prefetto di Torino Claudio Palomba che in collaborazione con i Prefetti di tutto il territorio piemontese ha coordinato i tavoli di confronto e concertazione realizzati a livello locale per trovare la sintesi tra le esigenze della scuola e le possibilità dei servizi di trasporto.

"C’è molta attesa per questo rientro in classe – sottolinea l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte, Marco Gabusi -, al quale ogni attore istituzionale ha contribuito per la propria parte. La Regione, insieme ad Agenzia per la Mobilità e con la massima disponibilità delle aziende di trasporto, ha fatto uno sforzo inedito in termini di potenziamento del trasporto pubblico tendendo lo sguardo fisso sull’obiettivo della massima sicurezza per i ragazzi. È stato fatto un lavoro di raccordo tra la scuola e il sistema dei trasporti mai realizzato prima, che tornerà utile anche in futuro in termini di un servizio più aderente alla reale richiesta. Anche in questi ultimi giorni abbiamo ulteriormente affinato, aumentandolo, il numero delle corse aggiuntive". In tutto il Piemonte sono infatti previste 4.500 corse in più alla settimana per il servizio autobus urbano ed extra urbano (di cui 1.690 per i servizi urbani ed extraurbani a Torino e 875 per la Città metropolitana di Torino, 100 per il Biellese, 256 per il Vercellese, 611 per il Cuneese, 137 per il VCO, 416 per il Novarese, 174 per l’Alessandrino e 243 per l’Astigiano), e 55 corse bus aggiuntive al servizio ferroviario, con un costo settimanale globale di circa 800 mila euro.

"Si è fatto di tutto - ricorda l’assessore all’Istruzione della Regione Piemonte Elena Chiorino - con l'obiettivo di riportare i ragazzi in presenza perché siamo consapevoli dell'importanza del diritto allo studio e della scuola in presenza: tutte le azioni fatte vanno in questa direzione con, ovviamente, la massima tutela per la salute, tentando di garantire nel miglior modo possibile il diritto allo studio in classe dei ragazzi. Sono inoltre consapevole di quanto hanno dovuto stringere i denti i ragazzi in questi lunghi mesi: molti di loro sono in didattica a distanza da febbraio dell'anno scorso. Li ringrazio per il grandissimo senso di responsabilità e per il sacrificio che hanno portato avanti anche loro nel tentare di risolvere e arginare il contagio". In corrispondenza dell’avvio delle lezioni in presenza la Regione Piemonte realizzerà un monitoraggio quotidiano per individuare in modo immediato eventuali situazioni di criticità che dovessero presentarsi e di conseguenza intervenire. Prosegue intanto lo screening a tutto il personale scolastico previsto dal progetto Scuola sicura, che, su base volontaria, permette agli insegnanti e al personale non docente di sottoporsi a un tampone di prevenzione ogni 15 giorni prenotandolo attraverso il proprio medico di famiglia.

"Siamo soddisfatti – dichiara il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Fabrizio Manca -, una scelta coraggiosa nonostante la curva dei contagi anche in Piemonte registri una risalita. Noi eravamo pronti a ripartire forti del grande lavoro di squadra fatto con la regia dei Prefetti e delle iniziative adottate dalla Regione con il Piano scuole sicure. Lunedì avremo più mezzi di trasporto, più controlli alle fermate e nei pressi delle scuole, più screening e tracciamenti. Ringrazio per il rafforzamento dei controlli le forze dell’ordine e i volontari della Protezione civile e di altre associazioni che hanno garantito la loro collaborazione. Lunedì gli studenti saranno più sicuri anche perché con la Regione monitoreremo giorno per giorno l’andamento dei contagi, ma tutto funzionerà al meglio se si rispetteranno le regole. Faccio allora un appello alla loro responsabilità individuale, usate sempre le mascherine, evitate gli assembramenti anche in luogo aperto, il pericolo maggiore è fuori dalla scuola".

Intanto, proprio in Consiglio regionale, i consiglieri di Forza Italia Franco Graglia e Paolo Ruzzola invitano ad avere un occhio di riguardo per i territori meno popolati: "Abbiamo presentato una proposta di delibera della Giunta sul piano di revisione e dimensionamento scolastico per l’anno 2021/2022 che prevede una deroga al numero minimo di bambini previsti per classe. Si tratta di una scelta fondamentale per la difesa dei Comuni piemontesi nelle aree montane e marginali che così manterranno i loro plessi scolastici. Da sempre siamo in prima fila per difendere il nostro tessuto di piccoli Comuni che costituiscono la spina dorsale del Piemonte e che spesso, nel passato, erano lasciati soli in un momento di polemica sulla Dad, dovuta alla pandemia e alla difesa delle persone più fragili, la Regione dimostra che mette al centro della sua agenda politica il diritto allo studio e l’idea che non debbano esistere comuni di serie B”. 

M.Sci

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