Sanità - 10 ottobre 2020, 13:50

La denuncia di Anaao Assomed: "Fuga dagli ospedali, in Piemonte oltre 150 medici ospedalieri scelgono la medicina di famiglia"

Il sindacato illustra la situazione e sottolinea: "Ad una situazione già grave si è aggiunta l'emergenza covid: "Chissà quanti altri faranno la stessa scelta nei prossimi mesi"

L'affondo del sindacato Anaao Assomed Piemonte è molto deciso: "Il lavoro ospedaliero è negli ultimi anni peggiorato: i reparti sono stati depauperati di personale e l’eccessivo carico di lavoro burocratico, le scarse possibilità di progressione di carriera, il rischio di denunce e di aggressioni hanno creato lentamente un clima di insoddisfazione. I medici sono sempre meno, sono stanchi, sono demotivati".

"E dunque cercano alternative. Tra queste, valutano se passare a lavorare sul Territorio, ovvero lavorare come medici di famiglia. Ma per poter esercitare come medico di medicina generale è necessario: licenziarsi dall’ospedale. E quindi rinunciare ad un lavoro a tempo indeterminato, e magari a qualche scatto di anzianità; frequentare un corso di 3 anni di formazione specifica. Con una remunerazione mensile di circa 980 euro. Per frequentare il corso è necessario superare un concorso, perché i posti sono limitati", viene fatto notare da Anaao Assomed. "Per i medici che si sono abilitati prima del 1994, non è necessario il corso di 3 anni ma è possibile presentare domanda per essere inclusi nelle graduatorie regionali di Medicina Generale".

"La speranza, nel passaggio dalla dipendenza al convenzionato, è soprattutto quella di ridurre i turni disagevoli: basta notti e festivi, orari più elastici, maggiore autonomia. Riguardo alla remunerazione, è relativa al numero di pazienti, ma è facile in pochi mesi aumentare lo stipendio percepito da ospedaliero", spiegano i sindacati. "E quanti colleghi, nel 2019, quindi prima del disastro del Covid hanno pensato di cambiare vita? In Piemonte ben 114 colleghi dipendenti degli ospedali si sono iscritti alle graduatorie regionali di Medicina Generale, per poter essere chiamati ad esercitare come medico di famiglia. Di questi 114 medici, il 72% è di genere maschile (nella fascia d’età over 52 prevalgono i medici uomini). L’età media è di 56 anni".

Anaao Assomed Piemonte sostiene che "dei 114 medici che sperano di essere chiamati dalle graduatoria per lavorare come mmg, il 30,7% lavora in Pronto Soccorso, il 14% in Rianimazione, il 13,1% in Medicina Interna e il 10,5% in Chirurgia. Il disagio è pertanto maggiore laddove si eseguono numerosi turni notturni e festivi. Tra le ASL/AO maggiormente rappresentate, spiccano l’ASL CN1, l’AOU Maggiore della Carità di Novara e l’ASL di Alessandria, cui appartiene complessivamente un terzo dei medici in graduatoria".

"Scelta ancora più sofferta è invece quella di lasciare il lavoro a tempo indeterminato da medico dipendente per riprender a studiare e, dopo 3 anni di borsa di studio a 980 euro, avere il titolo per entrare nella graduatoria per medico di famiglia. Devono seguire questo iter i colleghi più giovani, abilitati dopo il 1994", viene fatto notare da Anaao Assomed. "In Piemonte 41 colleghi hanno partecipato al concorso. L’età media è di 37 anni. Il 58,5 % dei medici è, al contrario del gruppo precedente, di genere femminile. Anche in questo caso, le specialità da cui proviene il maggior numero di medici sono quelle che hanno un maggior carico di turni disagevoli, notturni o festivi".

"Tra le ASL/AO con il maggior numero di medici che si sono iscritti al concorso per la formazione specifica, l’ASL CN1, l’ASL TO3 e l’AOU Città della Salute, che però ha un numero elevato di dipendenti rispetto ad altre ASL/AO", viene fatto notare dal sindacato. "Avevamo già reso noto che dal 1 Gennaio 2018 al 30 giugno 2019 in Piemonte, 507 medici ospedalieri si sono licenziati, per lavorare altrove. Rapportando questi numeri ad un anno solare e sommando i 41 colleghi che hanno tentato il concorso per accedere al corso di formazione specifica per mmg e i 114 che sono nella graduatoria per la Medicina generale, possiamo concludere che ben 493 medici dipendenti in Piemonte cercano di scappare dal lavoro ospedaliero".

"Sul totale dei medici ospedalieri piemontesi, un collega ogni 16 vorrebbe andarsene dagli ospedali, per lavorare altrove (nel privato o sul territorio). Lo stress conseguente alla gestione della pandemia da Covid.19, in contesti di scarsa organizzazione e privi delle adeguate protezioni individuali, ha ulteriormente peggiorato l’insoddisfazione lavorativa", è laccusa di Anaao Assomed Piemonte. "Il quadro è molto preoccupante. Alla carenza di specialisti e ai numerosi pensionamenti, si aggiungono carenze legate ai licenziamenti".

"Sarà interessante valutare l’andamento di questa fuga: quanti medici nel 2020 e 2021, nell’epoca Covid, decideranno di cercare strade alternative alla dipendenza negli ospedali per esercitare la professione. Purtroppo, temiamo che i numeri saranno in aumento", conclude Anaao Assomed Piemonte.

 

 

 

 

 

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