Sui treni e bus extraurbani di Gtt, che collegano Torino al resto della provincia e al Cuneese, da oggi torna l’obbligo di distanziamento. Più di un passeggero questa mattina, sulle pagine facebook dei pendolari, ha denunciato che erano tornati i cartelli che invitavano a non occupare i posti e non sedersi di nuovo vicini.
Insomma, un ritorno alla Fase 2, per colpa di un cortocircuito normativo come spiegano dagli uffici di corso Turati. Lo scorso 14 luglio è entrato in vigore un nuovo DPCM del Governo, che consente il pieno carico ai mezzi pubblici extraurbani a patto di seguire alcune regole, recepite anche dalla Regione Piemonte
Tra queste l’obbligo per il gestore di misurare la temperatura a tutti i passeggeri in stazione, vietando di salire a bordo qualora fosse superiore a 37.5°, e di ritirare un’autocertificazione dove si dichiara che non si hanno sintomi da Covid 19. Due misure che nelle pratica risultano impossibile da mettere in atto per chi come Gtt gestisce treni e bus di pendolari, con fermate in ogni paese e un ricambio costante di persone sui mezzi.
In attesa di nuove disposizioni o chiarimenti da Roma oppure dalla Regione, che superino quelle nazionali, il Gruppo ha quindi deciso di reintrodurre l’obbligo di distanziamento. Sui convogli della Sfma (Torino Aeroporto Ceres), Sfm1 (Pont Rivarolo Chieri) e sulle linee extraurbane di bus come Torino- Poirono -Alba è stato imposto con cartelli l’obbligo di occupare il posto più vicino al finestrino, lasciando libero quello dal lato del corridoio
Un passo indietro nel post-lockdwon, in attesa che vengano fatti chiarimenti su un cortocircuito normativo dal sapore tutto italiano.