Tutti gli ospedali del territorio dell'Asl To4 si sono trasformati in Covid Hospital mettendo così a repentaglio anche lo svolgimento delle altre attività ospedaliere. A sostenerlo è Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche. In particolare, Giuseppe Summa, segretario provinciale, ha posto l'accento sulla situazione del nosocomio di Chivasso, il più grande del territorio e quello con il maggior afflusso di pazienti.
"Come organizzazione sindacale aldilà delle continue e legittime denunce effettuate, ci chiediamo se tutto ciò corrisponda alla realtà dei fatti - sostiene Giuseppe Summa, puntando il dito contro la Regione Piemonte - Ancora una volta dobbiamo purtroppo sottolineare la grave incapacità della Regione Piemonte sulla gestione dell'ospedale di Chivasso. Secondo Nursind all'arrivo dell'emergenza Covid, proprio in virtù del maggiore afflusso, Chivasso sarebbe entrato in una situazione difficile da un punto di vista gestionale che, nonostante il massimo impegno del personale, ha visto partire successivamente diversi focolai anche nei reparti puliti".
Afferma che, al momento, diversi reparti sono stati accorparti ed altri "sono diventati ormai Covid". "Al momento crediamo che non si sia raggiunto il 40 per cento dei posti letto covid sul totale dell'azienda e comunque riteniamo tale criterio difficile da rispettare, considerato che i pazienti con queste polmoniti una volta ricoverati restano per numerosi giorni. Se a tutto ciò aggiungiamo il boom dell'arrivo dei pazienti dalle case di riposo negli ultimi giorni, senza strutture territoriali sufficienti il sistema rischia di collassare totalmente e quel 40 per cento rischia di essere largamente superato in tutta l'azienda" aggiunge.
Summa pensa al futuro e si chiede cosa potrebbe succedere se il 40 per cento dei posti letto venisse occupato. "Non si ricoverano più i pazienti Covid? Proprio nelle ultime ore infatti, il Pronto Soccorso di Ciriè è in gravissima difficoltà e a causa dell'elevato numero di accessi che giungono maggiormente dalle case di riposo, non si è più in grado di accogliere ulteriori pazienti. Senza dimenticare che Cuorgnè e Lanzo hanno già predisposto dei posti letto, ma sono strutture senza rianimazione e questo è un punto a sfavore considerata la velocità dell'evoluzione di queste polmoniti".
Nonostante questo il segretario non crede che si debba parlare, o almeno non ancora, di un "caso Chivasso". "Chivasso nella fase iniziale è stata più sfortunata rispetto agli altri presidi. Certamente si poteva fare di più, la Regione avrebbe dovuto prevedere in Aziende così grosse, la possibilità di destinare almeno un presidio all'attività "pulita". Infatti, se nessuno se ne fosse accorto, ormai tutti gli ospedali sono diventati dei piccoli Covid Hospital".
In attesa di capire cosa succederà, Nursind ha chiesto e ottenuto un incontro in videoconferenza con i vertici aziendali e le organizzazioni sindacali. "Sarà un incontro fondamentale per comprendere meglio l'attuale situazione dei servizi e soprattutto fare il punto sulle assunzioni visto che i reparti sono ormai al collasso", conclude.