Infermieri come bene di prima necessità, risorsa preziosa in un momento difficile come quello che anche il nostro territorio sta attraversando. Ma anche rara, tanto che - concentrandoli negli ospedali - sono altri i settori che rischiano di rimanere scoperti.
A lanciare l'allarme è Api Sanità, che accende i riflettori proprio sulla situazione di Torino dove, spiegano "alcuni ospedali pubblici stanno contrattualizzando infermieri, offrendo loro contratti per sei mesi prorogabili, sottraendoli a strutture socio-assistenziali, le cosiddette Rsa, che rischiano così di non riuscire più a fornire assistenza adeguata agli anziani che ospitano".
“E’ legittimo offrire contratti di questo tipo - proseguono -, ma in questo momento si tratta senza dubbio di un’operazione censurabile perché così facendo si sottraggono irrinunciabili risorse di personale, senza il quale, le RSA saranno progressivamente messe nelle condizioni di non poter garantire i servizi socio-assistenziali per i quali, fra l’altro, esiste un preciso accordo con la Regione Piemonte”.
L’associazione delle RSA che fa capo ad API Torino, aggiunge poi: “In questo modo le RSA saranno costrette ad inviare presso gli ospedali pubblici i loro ospiti anziani non autosufficienti e più non assistibili in assenza dei predetti infermieri”. “Meglio sarebbe – viene ancora detto -, collaborare insieme, soprattutto tenendo conto che le RSA accreditate fanno parte a tutti gli effetti del sistema di assistenza socio-sanitaria regionale. Auspichiamo che quanto segnalato siano isolate eccezioni cui non seguiranno altri casi e, comunque, chiediamo un pronunciamento chiaro sulla questione da parte della Regione Piemonte”.