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Politica | 21 gennaio 2020, 17:40

Icardi: ”Ipotesi pronto soccorso o reparti in ospedali privati, ma in Piemonte nessuno chiederà mai la carta di credito ai pazienti”

Minoranza all'attacco. Grimaldi(LUV): "Una S.p.A. non può svolgere un servizio pubblico". Gallo (Pd): "Privato può essere coinvolto dopo le dimissioni del paziente"

Icardi: ”Ipotesi pronto soccorso o reparti in ospedali privati, ma in Piemonte nessuno chiederà mai la carta di credito ai pazienti”

Pronto soccorso o reparti in ospedali privati, che si affianchino a quelli pubblici. E’ questa la proposta su cui sta lavorando l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, illustrata nel pomeriggio in Consiglio Regionale.

Io – ha spiegato Icardi – ho dato la mia disponibilità ad aprire un tavolo di confronto con privati, che devono essere visti come un sostegno e risorsa, non come un nemico. Deve essere chiaro che in Piemonte nessuno chiederà mai la carta di credito a chi si presenta per essere curato”. “Privatizzare – ha continuato l’esponente della giunta Cirio - non vuole dire fare pagare un servizio che è sempre stato gratuito, ma continuare a rendere possibile l’erogazione gratuita per il cittadino”. Icardi ha poi portato ad esempio l’ospedale Gradenigo di Torino e della Lombardia, dove la Regione chiede alle strutture private - per convenzionarsi con il pubblico - di avere il pronto soccorso a disposizione.

Siamo in attesa di una proposta scritta: stiamo valutando l’ipotesi che ci possano essere pronto soccorso o reparti legati a strutture private già esistenti, che si affianchino a quelli pubblici e non li sostituiscano” ha concluso Icardi.

Critico il capogruppo regionale di LUV Marco Grimaldi, che ha commentato: ”continuo a pensare che una S.p.A non possa svolgere un servizio pubblico, l’obiettivo dei privati è aumentare il numero dei cosiddetti “solventi”. “Lei assessore insiste sul modello lombardo, ma le strutture privati non hanno i criteri per svolgere lo stesso lavoro di quelli pubblici” ha concluso l’esponente della minoranza.

Per il consigliere regionale del Pd Raffaele Gallo:”il sistema privato può essere coinvolto dopo le dimissioni del paziente, nel percorso post acuzie e nella lungodegenza, che permette la rotazione dei posti letto negli ospedali e, quindi, un minore affollamento anche dei pronto soccorso”.  

Contrario anche all’ipotesi dei pronto soccorso gestiti dai privati il gruppo consiliare del M5S, che per bocca di Francesca Frediani ha commentato:”Più soldi diamo al privato, più ne togliamo al pubblico”.

A difendere la proposta di Icardi, il capogruppo regionale della Lega Alberto Preioni che ha precisato:”Noi non abbiamo ideologie contro la sanità privata, che deve essere controllata dal pubblico. La Lombardia, con il 30% di privato, ha la sanità migliore d’Europa”.

La sanità – ha replicato il capogruppo regionale del PD Domenico Ravetti – pubblica piemontese è da valorizzare, non è vero che solo il privato è efficiente”.

Cinzia Gatti

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