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Politica | 19 gennaio 2020, 19:30

Rimpasto Giunta regionale: la Lega alza la posta, mentre i Moderati si posizionano a bordo campo

Il governatore Cirio vola negli Usa per promuovere il Piemonte attraverso tartufo e Langhe. La sostituzione di Roberto Rosso resta in stand by, così come le presidenze dei due Parchi cuneesi. Per Fratelli d’Italia la strada è in salita. Tutto rinviato a febbraio

Rimpasto Giunta regionale: la Lega alza la posta, mentre i Moderati si posizionano a bordo campo

Il rimpasto nella Giunta regionale del Piemonte può attendere.
Così come possono attendere le nomine dei presidenti dei due Parchi cuneesi, quello delle Marittime e quello del Monviso, rispetto ai quali si susseguono prese di posizione e non si placano le fibrillazioni tra Forza Italia e Fratelli d’Italia.

Da lunedì 20 gennaio fino a fine mese il Governatore Alberto Cirio e l’assessore alla Montagna e ai Parchi Fabio Carosso saranno negli Usa per promuovere il tartufo e le Langhe nell’ambito del Sundance Film Festival di Robert Redford.
In quel contesto verrà presentato un docu-film che racconta l’attività di un gruppo di trifolau.

Quando si tratta di Langhe, cascasse il mondo, Cirio non può mancare.
Ecco dunque archiviate fino al prossimo mese le partite della sostituzione di Roberto Rosso, l’assessore di Fratelli d’Italia arrestato con l’accusa di connivenza con la ‘Ndrangheta, e quella di Marco Protopapa all’Agricoltura.

Nonostante le pressioni di FdI, appare sempre meno probabile che Cirio intenda sostituire Rosso con un altro esponente del partito di Giorgia Meloni.
In predicato ci sono l’attuale capogruppo, Maurizio Marrone e il consigliere cuneese Paolo Bongioanni.

La Lega, forte dei suoi 23 consiglieri a fronte dei soli 3 di Fratelli d’Italia, alza la posta cogliendo la palla al balzo per sistemare alcune faccende interne, sia correntizie che di rappresentanza geografica.

Una delle ipotesi più verosimili sul tappeto è quella che a sostituire Rosso possa andare l’attuale capogruppo leghista Alberto Preioni, ovviamente con un ampio rimpasto di deleghe in seno all’esecutivo.

Un’altra, più fantasiosa ma nemmeno troppo, riguarda il possibile ingresso in maggioranza dei Moderati di Mimmo Portas, che hanno iniziato le manovre in vista della tornata amministrativa di primavera.

A Portas non piace per nulla la ventilata intesa Pd-5Stelle e vorrebbe trovare un’altra collocazione, al di fuori del centrosinistra, dopo aver constatato che il percorso di avvicinamento ad Italia Viva è particolarmente accidentato.

Gli era stata fatta balenare la possibilità di diventare coordinatore del nuovo partito di Matteo Renzi, non solo piemontese ma nazionale, ma pare che Ettore Rosato abbia posto il veto.

Per questo il leader piemontese degli “estremisti del buonsenso” (così ama definire i suoi Moderati) ha deciso di ampliare il raggio d’azione non escludendo un avvicinamento al centrodestra, sempre naturalmente mantenendo ben saldo il proprio brand elettorale.

I primi segnali li ha mandati a Cuneo, con l’uscita di maggioranza del consigliere comunale Alberto Coggiola, e a Moncalieri, importante Comune dell’hinterland torinese dove si voterà in primavera.

In Regione, Portas ha un suo uomo di stretta fiducia, Silvio Magliano, che potrebbe diventare assessore riequilibrando – in chiave “moderata” appunto - un esecutivo che FI ritiene troppo sbilanciato in senso sovranista.

L’idea, che sta turbando il sonno ai Fratelli d’Italia, non spiace a Cirio che ha l’esigenza di calmierare le pretese sempre più esose dei due alleati, Lega e Fratelli d’Italia.

La trasferta negli States offrirà a Cirio l’occasione per una pausa di riflessione, lontano dalle stressanti pressioni cui è sottoposto quotidianamente.

Giampaolo Testa

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